L'Amiantifera di

                          Geologia dell'amiantifera

                                                                                                      Di Mario Caiolo

Nelle alpi occidentali sono molto diffuse le mineralizzazioni ad amianto,in modo particolare di serpentino, ma solo poche sono di interesse industriale. La miniera di Balangero era l'unico giacimento coltivato ed una delle più importanti miniere del mondo con una produzione di 140.000 tonnellate annue di fibra tra lunga, media, corta e speciale. La massa mineralizzata ad amianto giace dentro la serpentinite di Balangero che è un corpo isolato dal massiccio di Lanzo da depositi alluvionali. Il massiccio di Lanzo è delimitato a nord dagli gneiss della zona Sesia ed a sud dal massiccio della dora Maira; i suoi limiti orientali scompaiono sotto i depositi alluvionali del Po, mentre quelli occidentali sono a contatto con la zona piemontese ( calcescisti e meta-ofioliti ).Esso è formato da una parte centrale prevalentemente lherzolitica a spinello e plagioclasio non alterati, con minore presenza di hazburgite e rara dunite, la quale è circondata da una aureola di peridotite serpentinizzata che passa ad una serpentinite ancora più alterata.La messa in posto è attribuita alla fase tardiva dell'orogenesi alpina. Il massiccio serpentinitico di Balangero si estende dal bric Forcola (859 m ) ad ovest, al monte Rolei (898 m) ad est, mentre un nucleo minore affiora lungo la direttrice che va dal monte Giovetto al bric Cocchetto. Si tratta di una lente allungata est-ovest con bancate aventi direzione nord-ovest / sud-est con inclinazione media-forte ( 30-60 gradi ). La formazione è compresa entro falde di gneiss minuti, micascisti, cloritoscisti del ricoprimento pennidico inferiore della zona Sesia-Lanzo. Il contatto tra le due formazioni è di tipo tettonico; si evidenziano nella miniera in affioramento gli gneiss intercalati e ripiegati insieme alle serpentiniti, inoltre nell'aureola di contatto si è notata la presenza di una roccia di tipo rodingitico. Si osservano nelle serpentiniti due sistemi di faglie; uno principale orientato nord-ovest / sud-est, l'altro ortogonale da verticale a sub-verticale, che fanno apparire la roccia composta in una serie di blocchi sovrapposti. Ai margini degli affioramenti la serpentinite è stata ricoperta dalle alluvioni pleistocenico-quaternarie, e da depositi fluvio-glaciali. Le serpentiniti sterili sono di aspetto compatto e poco fratturate, di colore verde nerastro e sono riconoscibili minerali opachi, soprattutto solfuri misti. Esse si trovano per lo più alla periferia del giacimento, e ai fini della coltivazione sono considerate sterili in quanto hanno tenore in fibra 5 M inferiore al tenore minimo pari allo 0,18 % sfruttabile. Le serpentiniti mineralizzate sono più o meno fratturate, molto scistose con colore verde e grigio-biancastro e il tenore in minerale è mediamente pari al 6-8 %. Si è notata la presenza di minerali opachi, soprattutto solfuri misti e magnetite in maggiori concentrazioni ( 5 % )dove sono presenti fibre di amianto del tipo della balangeroite. La serpentinite mineralizzata costituisce il nucleo centrale del massiccio di Balangero e si nota una variabilità nell'intensità di fratturazione che diminuisce in vicinanza della serpentinite sterile.

 

Balangeroite  (cava S.Vittore)

 Dove la fratturazione è più elevata la roccia ha un più alto tenore in minerale che presenta una giacitura a stock-work. Mentre il limite di letto con la serpentinite povera è abbastanza regolare, il limite di tetto è più disturbato con alterazione di roccia sterile o debolmente mineralizzata con la serpentinite coltivabile. Gli gneiss attribuiti alla zona Sesia-Lanzo presentano una certa variabilità nella zona del giacimento. Nella zona nord-est della miniera essi hanno una tessitura sub-scistosa, minuta o sub-saccaroide, con alternanze pianoparallele di livello di colore grigio-chiaro, aventi spessore millimetrico o al massimo centimetrico.Sono inoltre visibili miche bianche, clorite e compaiono facies micascistose e cloritiche minute in corrispondenza dell'aumento del contenuto in miche. Alla scala del giacimento questo tipo di roccia appare come un corpo imbutiforme che tende a chiudersi verso il basso. Nella zona di nord-ovest lo gneiss è visibilmente diverso, ha un colore bruno-verdastro, grana più grossolana ed è meno ricco di quarzo e di miche, e costituisce il tetto delle serpentiniti. Lo gneiss di letto è uguale a quello affiorante nella zona nord-ovest dove il contatto gneiss-serpentinite è talora caratterizzato dalla presenza di una stretta fascia spessa da pochi dm ad alcuni cm costituita da una roccia finemente granulare, massiccia, di colore verde nella quale l'originaria paragenesi è completamente obliterata. La copertura detritica è costituita da elementi da pochi cm fino ad alcuni metri inglobati in una matrice da argillosa ad argillosa-sabbiosa di colore rosso o rosso-bruno. 

 


Opale nero e Opale verde - cave di S. vittore

 

Questa copertura è priva di struttura particolare e poiché gli elementi sono ben arrotondati si presume un trasporto prima della messa in posto, quindi un deposito fluvio-glaciale di età Mindeliense. Nella miniera si coltivava amianto crisotilo e si presenta in genere in fibre della lunghezza di pochi mm fino a qualche cm di colore grigio-biancastro. Si trovano anche ciuffi di fibra di dimensioni decimetriche importanti economicamente data la loro diffusione e si trovano in un'area ristretta e localizzata nel lato orientale del giacimento a contatto con la lente di gneiss, il colore è da grigio a bruno-chiaro in paragenesi con magnetite, solfuri misti e nickel nativo.Si ritiene che la fibra lunga si sia sviluppata precocemente come è testimoniato dalla presenza di olivina metamorfica, differenziatasi a spese del crisotilo, mentre la fibra corta si sarebbe formata successivamente e dopo avrebbero cristallizzato minerali carbonati (calcite-aragonite ) che intersecano le vene mineralizzate del crisotilo. Associata alla fibra lunga si trova saltuariamente una varietà di fibra di colore bronzeo che è stata considerata una specie nuova e chiamata Balangeroite. Il crisotilo, nella miniera, riveste parallelamente o quasi le salbande delle leptoclasi della roccia serpentinizzata; ha cioè una giacitura di tipo slip-fiber, è riscontrabile anche una giacitura di mass-fiber, cioè con fibre disposte caoticamente nelle fratture della roccia. 

 

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