Delle tre Valli di Lanzo e' quella centrale, delimitata a nord dalla Val Grande e a sud dal la Val di Vił.  E' senza dubbio la valle Piemontese piu' nota a livello internazionale per i bellissimi campioni che ha fornito ai musei di tutto il mondo. Particolarmente interessanti dal punto di vista geologico sono le rodingiti nelle quali sono ritrovabili la maggior parte dei minerali presenti in queste montagne, ed in particolare i granati.  


Elencare tutte le localita' mineralogiche di questa valle richiederebbe una troppo ampia trattazione.   Anche causa dell'intensivo sfruttamento perpetrato negli anni passati, addirittura con l'utilizzo di esplosivi,  molte delle localita' in seguito citate, sono oggi interdette alla ricerca e alla raccolta di minerali. Va' ricordato inoltre che la ricerca di minerali e' regolata in Piemonte da una legge regionale, alle quale e' scrupolosamente necessario attenersi !

Partendo dalla citta' di Ceres, che possiamo considerare l'inizio della valle, la prima localita' mineralogica che incontriamo risalendo la vallata e' Chiampernotto, una frazione di poche case, diventata famosa tra i collezionisti  per il ritrovamento della clinozoisite rosa, anche in cristalli di eccezionale bellezza (  lunghi alcuni centimetri).  La vena principale (ormai esaurita ) e' quasi sul margine della  provinciale che attraversa la frazione, e taglia verticalmente una serie di roccioni prospicienti la strada. I migliori cristalli sono stati ritrovati affogati nella calcite.  Altri minerali ritrovabili nella zona, sono l'albite,  l'epidoto, la perowskite , la titanite  e l'actinolite.

Chiampernotto

Proseguendo sulla provinciale, incontriamo il principale comune della vallata,  Ala di Stura, nei cui dintorni si ergono alcune delle localita' di maggior interesse.  I " Becchi del Curbassera" appaiono con la loro imponenza sulla destra, prima dell'abitato di Ala. Sono due picchi aguzzi dai quali si stacco' alcuni secoli orsono una grande frana che giunse fino al fiume sottostante. Da queste rocce furono estratti i minerali che hanno reso famosa questa localita' , tra i quali ricordiamo la vesuviana manganesifera ed il granato hessonite.  La zona ha fornito campioni di eccezionale bellezza, come i perfetti cristalli di vesuviana, anche di lunghezza superiore ai 10 cm o i rari campioni di granati iridescenti . 

Becchi del Curbassera

Altri minerali ritrovabili  sono l'apatite in cristalli tabulari, esagonali, bianchi o trasparenti e la titanite . In alcuni dei giacimenti delle Curbassere sono presenti discrete quantita' di solfuri, per cui non e' difficile ritrovare tra i campioni patine di malachite o azzurrite.  La zona e' raggiungibile attraverso un sentiero che parte dal piazzale posto al fondo di una strada asfaltata che si apre sulla destra del ristorante "Raggio di sole". 

Un'altra famosa localita' nei dintorni di Ala di Stura e' la "Fontana del preive"  . E' conosciuta per aver fornito alcuni dei piu' bei minerali della Valle, e deve il suo nome ad un valloncello dove esisteva una sorgente  detta appunto del "Preive" ( "prete" in dialetto Piemontese ) nome dato ad una roccia  dalla forma vagamente umana presente nella zona. 

Il minerali piu' interessanti  sono il granato ( di colore rosso rubino ) e l'epidoto. Particolarmente interessanti dal punto di vista mineralogico, sono i cosiddetti "granati allungati" cosi' chiamati per la forma a "stilo" assolutamente inusuale e tipica di alcuni campioni di questo giacimento.  I cristalli di epidoto ritrovabili sono solitamente opachi o traslucidi di colore giallo-verde e raggiungono dimensioni considerevoli anche di 5 cm di lunghezza. La localita' si trova sulla sinistra orografica del rio Chianale, nella frazione di Villar di Sopra. Altre localita'  importanti della zona sono Pian Airal e Ponte del Villar.

Proseguendo sulla statale, sempre risalendo la valle, si giunge a  Balme.   Alle porte di questo paese, tra gli sfasciumi dei massi staccatosi dalla pareti rocciose poste a nord, sono ritrovabili cristalli di olivina e titanolivina. Sono stati ritrovati anche cristalli aciculari di tremolite e campioni di aragonite.  Dalla parte opposta della valle, troviamo una serie di zone  di interesse mineralogico, disposte su una immaginaria linea tendente verso Sud.  

L'imponente sfondo del Pian della Mussa

La prima localita' che incontriamo e' Monte Forte ( Bec Rous ), che e' raggiungibile risalendo fino alla stazione della sciovia che parte dal villaggio Albaron, e risalendo quindi a sinistra verso i massi precipitati dalle balze circostanti. In alcuni di questi  e' presente un elevato valore di titanio tale da fare assumere ai granati andradite presenti nella roccia un colore scuro, quasi nero e molto brillante; questa varieta' di granato prende il nome di melanite. La vesuviana e' il minerale piu' diffuso, anche se in cristalli di modeste dimensioni.  Un'altro minerale presente tra i massi, dovuto alla abbondante concentrazione di titanio e' la  perowskite . Spesso e' associata alla magnetite, si presenta in cristalli pseudocubici di colore variabile  dall'ambra al nero.

Proseguendo in quella immaginaria linea verso sud, incontriamo la seconda localita' e cioe' un gruppo di baite chiamate  Alpe Garavella . Per raggiungere la zona bisogna partire dalla frazione Cornetti di Balme, attraverso un sentiero che risale il Vallone del Paschiet . Dietro le baite, lungo le rocce che scendono dal Monte Rosso, si ritrovano massi di rodingite  contenenti i medesimi minerali della localita' precedente ( ad eccezione della melanite)  .  Inoltre sono stati trovati campioni con aggregati aciculari di natrolite.    Proseguendo sempre verso sud,  risalendo e superando il Pian Bluet  si giunge alla conca dei Laghi Verdi, cosi' chiamati per lo splendido colore delle loro acque. I granati di questa localita', hanno un colore rosso scuro e sono caratterizzati da una particolare lucentezza.  

Testa Ciarva

In associazione con i granati sono ritrovabili titaniti di color giallo-avorio, oltre a minerali della famiglia delle cloriti come clinocloro e pennina. Spostandoci verso la cima Golai  sono presenti interessanti cristallizzazioni di epidoto, diopside e vesuviana.   Oltre la cima Golai, troviamo la quarta localita' della nostra linea immaginaria: il Colle del Paschiet. Il minerale piu' interessante della zona e' probabilmente l'epidoto, che si presenta in cristalli spesso trasparenti, di dimensioni anche notevoli. Sono abbondantemente presenti anche titanite, diopside, vesuviana oltre ai classici granati, con caratteristiche simili a quelli dei Laghi Verdi

Proseguendo nuovamente sulla statale che risale la vallata, arriviamo alla nostra ultima tappa il Pian della Mussa, dove la strada termina. E' la zona piu' interessante della valle.   La prima localita' che incontriamo sulla sinistra, e'  Roch Neir, un enorme roccione  di serpentino nero levigato dai ghiacciai, famoso per gli splendidi campioni forniti nel passato.    Ai piedi della parete rocciosa  sono  cadute nei secoli scorsi, alcune frane nelle quali sono state concentrate gran parte delle ricerche.  Nei  cumuli di detriti e' ritrovabile una varieta' di diopside grigiastro, in cristalli allungati e spesso curvati dai movimenti della roccia, di nome mussite. All'interno della mussite compatta, e' ritrovabile il minerale piu' famoso fornito da questo sito, cioe' la topazolite (una varieta' del granato andradite).  Si presenta in cristalli rombododecadoedrici di colorazione gialla o arancione in cristalli normalmente inferiori al millimetro di lato.     In prossimita' di nuclei di magnetite ( piuttosto abbondanti nella roccia ) i cristalli possono assumere una bella colorazione verde.

Proseguendo verso il fondo della Vallata, incontriamo sulla destra  un massiccio roccioso dalla forma tondeggiante, lisciato dall'azione dei ghiacciai.   E' "Testa Ciarva" ( "Calva" in dialetto locale ), una localita' diventata famosa sia per la qualita' che per la quantita' dei campioni forniti nel corso degli  anni.  Questo giacimento e' sicuramente il piu' sfruttato della valle, anche con l'abbondante utilizzo di esplosivi.  Oggi, a causa di questo, la zona e' stata  totalmente interdetta alla ricerca e raccolta dei minerali.

Diopside del Pian della Mussa

Dal giacimento discende una discarica di massi, principalmente rodingiti, che giungono fino ai bordi della strada, nei quali sono ritrovabili epidoto, clinocloro, diopside, vesuviana e granati.  Il minerale che piu'  ha reso famosa la localita'  ( oltre naturalmente al granato hessonite ) e' il diopside, ritrovato in campioni eccezionale per forme, colori e dimensioni. Il colore tipico e' il verdolino ma a volte nei geodi o nelle litoclasi si presenta con abito trasparente e incolore.  I granati in cristalli di straordinaria eleganza, sono solitamente di colore arancione brillante, fino ad arrivare in alcuni filoni al rosso scuro. L'abito piu' frequente e' dato dalla combinazione tra l'icositetraedro e del rombododecaedro. L'apatite seppur ritrovata a suo tempo in campioni importanti, e' oggi  rarissima, quasi introvabile.   

Nella Valle sono presenti almeno altre 40 localita' mineralogiche degne di nota, tra le quali possiamo ricordare il GIASSET , Rio e Pian CIAMARELLA, Canale D'ARNAS, Alpe SAULERA.

 

 

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